AMENORREA: DISTURBI COMPORTAMENTALI E DELL'ALIMENTAZIONE CORRELATI. Angelo Cagnacci, Matteo Generali, Anna De Toni, Annibale Volpe |
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Con "amenorrea funzionale" si definisce una situazione clinica reversibile di cessazione della ciclicità mestruale senza una causa organica identificabile. Si definisce "amenorrea ipotalamica funzionale" l'amenorrea funzionale nella quale non siano identificabili chiare cause endocrine primitive. Nell'ambito dell'amenorrea funzionale ipotalamica possono annoverarsi le amenorre così dette da stress, da basso peso e da intensa attività sportiva. Il quadro endocrino di queste varie forme di amenorrea ipotalamica funzionale è simile ed è caratterizzato da 1) ridotti livelli di LH con una riduzione della frequenza della pulsatilità dell'LH; 2) Elevazione dei livelli di cortisolo, ad indicare una iperattivazione del sitema ipotalamo-ipofisi-surrene; 3) Riduzione dei livelli circolanti degli ormoni tiroidei con livelli immodificati di TSH, ad indicare un reset dell'asse tiroideo a livelli più bassi per ridurre il consumo energetico; 4) Una riduzione dei livelli di insulina di glicemia e di IGF-I libero in conseguenza di un aumento delle proteine leganti le IGFs; 5) Ridotti livelli di leptina, conseguenti al basso contenuto di massa grassa; 6) Prolungata produzione notturna di melatonina, epifenomeno della situazione di amenorrea e magrezza, ma possibile concausa dell' alterazione di alcuni parametri endocrini (1). L'amenorrea funzionale ipotalamica è generalmente un disturbo della donna adolescente o giovane ed interessa circa il 5-7% della donne in questa epoca della vita. E' possibile che le giovani donne che soffrono di amenorrea abbiano delle caratteristiche che le distinguono dalle coetanee con normali cicli mestruali. Strumenti atti a valutare il tono dell'umore, test attitudinali e di risposta agli stimoli estreni hanno evidenziato che le donne con amenorrea hanno uno valore più elevato nello score della depressione, un valore più basso nello score dell'autocontrollo e più elevato nello score che valuta i disturbi attitudinali quali l'eccessivo perfezionismo e la dipendenza dal giudizio altrui (2). Queste diversità non permettono tuttavia di distinguere, donne con amenoreea funzionale ipotalamica da donne con amenorrea secondaria ad altre cause. Esistono tuttavia dei comportamenti che sono specifici delle donne con amenorrea ipotalamica funzionale, e questi comportamenti si ritrovano nella sfera dei comportamenti legati al cibo (2). Donne con amenorrea ipotalamica funzionale hanno un maggiore desiderio di magrezza, hanno uno score più elevato nelle scale della bulimia e score più elevati nelle scale che valutano la confusione emotiva nella valutazione dei segnali corporei, inclusa l'immagine corporea. Queste alterazioni comportamentali si estrinsecano poi in alterazioni dietetiche con portano queste donne a ridurre l'introito calorico ed a sostituire i cibi conteneti lipidi con cibi contenenti carboidrati (3). E' evidente da quanto detto che queste alterazioni comportamentali e dietetiche presenti in donne con amenorrea ipotalamica funzionale, sono una forma probabilmente frusta di disturbi che quando si manifestano in maniera più accentuata possono portare a quadri più gravi quali quelli rappresentati dall'anoressia nervosa. Ma, alterazioni dell'intake calorico e modificazioni della dieta simili a quelle descritte nell'amenorea ipotalamica funzionale si osservano anche nelle amenorree delle atlete. Si è ritenuto che l'amenorrea delle atlete fosse dovuta ad un carico eccessivo di lavoro che portando ad una iperattivazione dell'asse surrenalico esercitava effetti inibitori sull'asse riproduttivo, o che l'eccessiva magrezza di alcune atlete mandasse dei segnali inibitori sull'asse riproduttivo. Studi più accurati hanno invece valutato che a parità di peso corporeo, pecentuale di grasso, o carico di lavoro alcune atlete avevano una amenorrea ed altre no. L'unico parametro che distingueva le atlete amenorroiche da quelle con normale ciclicità era una riduzione dell'apporto calorico rispetto al quantitativo necessario per essere in omeostasi. Questo si associava ad una modificazione dei nutrienti ingeriti, con la sostituzione dei cibi grassi con quelli contenti carboidrati (4). La deprivazione energetica e le modificazioni dietetiche sembrano essere quindi il motivo disciminante tra una gionvane atleta che va in amenorrea ed una che rimane normo-mestruata. In effetti la prevalenza dei disturbi alimentari nelle atlete varia dal 15 al 62%, ed interessa soprattutto quelle atlete in cui la riduzione del peso corporeo è importante per migliorare la prestazione in quel determinato tipo di attività sportiva (5,6). Un basso peso è importante per le marotenete o per le danzatrici di musica classica che infatti sono quelle con una maggiore incidenza di amenorrea funzionale. Un basso peso non è invece importante per donne velociste che invece devono avere una massa muscolare sviluppata, o per le donne che giuocano a pallacanestro che invece devono essere robuste fisicamenete. Stesso discorso vale per le donne che corrono in bicicletta o per le nuotatrici. In queste donne, a parità di dispendio energetico l'introito calorico è molto maggiare che nelle maratonete o nelle ballerine di danza classica, ed in queste atlete l'amenorrea è un evento infrequente. |
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